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Storie Di Fotoamatori, Di Mpx, Di Croppatori, della nuova invidia del pene, di zia Antonietta e mio cugino.

Storie Di Fotoamatori, Di Mpx, Di Croppatori, della nuova invidia del pene, di zia Antonietta e mio cugino.

Sto leggendo di tutto in questi giorni. Critiche su un nuovo corpo, la D600: che per molti è cattiva, non ha un corpo “pro”, costa troppo… critiche alla D800: costa troppo, è lenta nella raffica, ha file enormi… critiche alla D700: ha pochi Mpx, è un progetto “vecchio”, ha un solo slot…

Contemporaneamente leggo di fotoamatori che intendono “investire” in ottiche, divisi a loro volta in due categorie… quelli che credono che un’ottica di qualità costi 400 euro (illusi e forse incompetenti e non tratteremo) e quelli che sanno che un’ottica di qualità costa molto più di 400 euro e che usano la parola “investire” per giustificare l’acquisto. Ora, investire, in senso stretto, significa compiere un’azione per averne un ricavo. Escluso che vogliano guadgnarci, il ricavo nel loro caso sarebbe di scattare foto di livello altissimo… magari anche al compleanno di zia Antonietta. Già, ogni anno all’amatore che “investe”, zia Antonietta (ma anche zio Enzo e la signora di fronte di cui scordo sempre il nome) gli chiede di fare le foto al suo compleanno…

Arrivati a questo punto, inizio ad allargare il ragionamento… magari “quelli che investono” in corpi e ottiche “pro” si creano le occasioni fotografiche che so… organizzano le vacanze in modo tale da tornare a casa con ricchi bottini di foto (magari non vanno 2 settimane in campeggio a Palinuro, per intenderci) e di conseguenza si formano, “investono” (ancora) in libri e corsi, comprano (comprano!) in software per l’elaborazione digitale, hanno monitor professionali che tarano con gli appositi strumenti, hanno computer all’altezza… perché ovviamente scattano in raw. Certo… le foto del compleanno di zia Antonietta in raw… ma anche no: jpeg, elaborate su portatile standard con monitor ben unto da anni di ditate e magari senza mouse (che costa troppo!).

La storia poi continua con l’invidia del Mpx… che per molti uomini ha sostituito l’invidia del pene. Ma come si farà con soli 12Mpx per non parlare di quegli sfigati con solo 6MPX??? disperazione! Le foto del compleanno di zia Antonietta le devi scattare almeno a 24Mpx perché devi croppare e di molto. Scatti tutto a 24mm e poi reinquadri in postproduzione! Ma certo, il modo corretto di procedere per chi ha investito… quello di chi in borsa ha il 70-200 ma da zia Antonietta non lo usa perché pesa e perché potrebbe sciuparsi con una fetta di torta alla panna appiccicata sulla lente anteriore. Ti gongoli e pensi: ma come facevano quei rudimentali fotografi del National Geographic fino all’altro ieri con soli 6/10 Mpx??? E come facevano plotoni di onesti professionisti con le loro D2/D3/D200/D300 a portarsi a casa la pagnotta? Pensi di chiamare Voyager per farci una puntata e ti immagini con al tua reflex da Giacobbo: orgasmo mediatico da ostentazione di attrezzatura fotografica.

MODE RIFLESSIONE TECNICA, SERIA ONIl crop d’assalto, per me, è l’antitesi della fotografia studiata, del ragionamento su quale ottica usare in una determinata circostanza. Ritengo assurdo avere a disposizione 36Mpx e magari scattare a caxxo di cane e magari dipolo scatto utilizzare mezza fotografia… non è meglio ragionare un attimo e mantenere i 36Mpx anche dopo? Il crop selvaggio dovrebbe essere l’ultima spiaggia (fatto ovviamente con le tecniche e gli strumenti giusti e nono solo con la taglierina di PS).MODE RIFLESSIONE TECNICA, SERIA OFF

Ma torniamo al compleanno di zia Antonietta… e diciamoci la verità, per le foto ricordo basta lo smartphone (volendo posso noleggiare il mio Galaxy con fotocamera da 8Mpx che, in tante circostanze, mi ha salvato il cxxo come compatta d’emergenza).Ovviamente da zia Antonietta c’è anche il cugino Michele che da sempre ti diverti a umiliare (almeno così credi): ostenti un corpo FX uscito da un mese e comprato subito a prezzo pieno (in tempo per il compleanno della zietta, of course), ottica grossa (quanto più un obiettivo assomiglia a un tele tanto più il cugino Michele soffrirà, e il 24-70 fa il suo sporco lavoro), flash a slitta (spento o a piena potenza puntato sui volti dei soggetti, di TTL neanche a parlarne), iso a palla (non meno di 25.600, il cugino Michele ormai è quasi morto ormai, gli ISO sono il suo punto debole) e borsa piena di ogni ben di Dio, metti che improvvisamente bisogna fare un safari o un servizio di moda: che vuoi essere impreparato? A Michele non interessa niente di tutto questo, ma gli spiattelli comunque tutta la lista dell’attrezzatura, aprendo la borsa con un colpo di teatro.

Alla torta tu, “fotoamatore che investi” scatti, ingobbito sotto il peso del tuo investimento, guardi il LCD e storci il naso… di fianco a te, il cugino Michele, sfodera il suo smartphone, stende le braccia e scatta foto correttamente esposte e a risoluzioni molto decenti per ogni utilizzo umano… mentre tu sei perso nel menu “ripresa” del tuo investimento smarrito tra d-lighiting attivi, compensazioni e ISO-AUTO, per capire perché sottoesponi in quel modo (non ti viene neanche in mente di accendere il flash o modificare i tempi/diaframmi… il problema è nelle impostazioni, e basta!), lui, Michele, avrà già pubblicato le sue foto su Facebook. I parenti lontani lo avranno già inondato di “mi piace” e condiviso le sue foto. Zia Antonietta si cimenta a ringraziare usando lo smartphone di Michele.Diventi triste e non mangi la torta, torni a casa, alle due di notte accendi il tuo portatile da 300 euro (tua moglie ti guarda con rassegnazione e pensa che magari deve trovarsi un amante), guardi i tuoi scatti e li trovi peggiori di quelli di Michele (non lo ammettresti mai pubblicamente)… non hai il coraggio di cliccare su “mi piace” anche se dovresti farlo. Allora con Fotoscioppe fai il doping alle tue foto, crei una gallery, crei una filigrana grossa quanto la foto nel formato “nome cognome PHOTOGRAPHER” (perché il tuo “investimento” fa di te un photograpgher, non un fotografo… chissà poi perché) e le posti. Michele, che è un buono, sarà il primo (ed in alcuni casi l’ultimo) a mettere “mi piace” ma alla fine i tuoi “mi piace” saranno meno di quelli di Michele e ti sembrerà evidente che su Facebook ci sono solo degli incompetenti di fotografia che non riescono a capire che se anche la tua foto è sottoesposta e con una maschera di contrasto che la fa sembrare una fotocopia, è fatta con un’attrezzatura in cui hai investito e quindi è già buona e giusta di per se. Non ci pensi neanche che il problema può essere nel manico, che puoi essere tu, non pensi neanche ad utilizzare un’attrezzatura più semplice ma magari più docile e adeguata al tuo status di amatore, magari non proprio evoluto. Il problema, ovviamente, è l’incompetenza degli altri nonché lo smartphone di Michele (alla prossima festa glielo farai cadere, involontariamente, nella CocaCola, così impara).

Non ho una zia che si chiama Antonietta, ho un cugino che “investe” e un altro che non si chiama Michele ma che fa ottime foto con lo smartphone. Io sono il cugino Angelo, quello che alle feste va per mangiarsi la torta. La borsa con l’attrezzatura ce l’ho allo studio, fotografo per lavoro e per mio diletto personale e ai compleanni delle zie, il mio diletto personale è festeggiare la zia e… prendere per i fondelli il cugino che investe.